A volte la storia del costume ci permette di leggere la modernità, è per questo che oggi ci piacerebbe fare un cenno storico sul lavoro di André Courreges, un ingegnere civile che ai progetti urbanistici preferisce la moda.
Nato nel 1923, inizia ad utilizzare squadra e compasso per disegnare abiti. Si sente molto vicino allo studio geometrico delle forme di Balenciaga ma in una maniera più rivoluzionaria. Sarà per questo che la sua avventura inizia negli atelier dello stilista spagnolo, nel 1949.
Il suo momento di gloria arriva negli anni ’60, dopo essersi messo in proprio a Parigi, quando la moda delle mini-gonne, dei mini abiti permette allo stilista di cimentarsi in tagli unici, squadrati, svasati e lineari, proprio di un creativo dall’approccio scientifico nei confronti della stoffa.
Le fantasie prediligono righe, pois, per seguire la tendenza artistica della Optical Art, non mancano intromissioni nell’attualità, che sta vivendo il primo viaggio sulla luna, dove nasce l’idea di una moda futuribile. Famosissima è infatti la sua collezione “Età Spaziale”, proiettata nel futuro, ripresa dalle tute spaziali degli astronauti, in un trionfo di bianco e argento, di tessuti rigidi, metallizzati, dettagli specchiati, con tanto di stivaletti per lo sbarco. Fu tra i primi a donare alla donna emancipazione, libertà di movimento e sensualità spinta.

Disegna la maggior parte dei cappelli indossati da Jackie Kennedy negli anni ’70, spostando i suoi interessi creativi sugli accessori, che diventano il suo forte. Sopra ad ogni altro prodotto, gli occhiali, di cui ricordiamo il modello con le lenti a fessura, ironico prodotto simbolo dell’ingresso del consumismo nelle società occidentali.
Fu uno dei primi a dar vita ad una linea pret-a-porter, a cui accosta gioielli, ombrelli, profumi, scrivendo il suo nome per sempre tra i grandi che hanno stravolto la moda da atelier, insieme a Rabanne, Quant e Cardin, in pratica tutti gli stilisti della rivoluzione giovanile sessantottina.
Nel ’79 si trasferisce in Giappone, dove vende la licenza del suo brand per ritirarsi a vita privata.
A noi piace ricordarlo e ricordare una delle sue più incredibili caratteristiche: essere un grande visionario.