Charlie_Parker,_Tommy_Potter,_Miles_Davis,_Max_Roach_(Gottlieb_06941)

Questo è il Jazz, ecco cosa si intende quando risuona nell’ aria una melodia che non sai cos’è.. una commistione e una contaminazione di stili che attingono dal ragtime, blues, folk, e che danno origine a vari periodi in cui il Jazz ha mutato la propria interpretazione. Era inizialmente un semplice modo di cantare dei neri d’ america, i quali come protesta alle discriminazioni razziali e al lavoro duro nelle piantagioni di cotone, adottavano per esorcizzare il tempo e le sofferenze, facendo così uscire la loro musicalità innata. Certamente la musica classica europea aveva influenzato il Jazz, per quanto riguarda l’armonia e la composizione, in quanto alla ritmica, invece, di sicuro i neri l’avevano nel loro corredo genetico e come la crtitica più attendibile afferma, è stata determinante per rendere la musica classica, moderna. Possiamo prendere come esempio il pianista e compositore George Gershwin, il quale aveva composto brani come RAPSODIA IN BLU e PORGY AND BESS che avevano stravolto il classicismo, e ancor prima Shonberg, con la musica dodecafonica, che ne è stato il precursore. Thelonious Monk era il pianista e compositire Jazz che più si è ispirato alla dodecafonia, mentre il Jazz modale, che non richiede che gli accordi siano necessariamente rispondenti alle regole dell’armonia tonale, trae origine dall’album The Kind of Blue. Ma non voglio dilungarmi troppo in didascalie e informazioni accademiche sulla storia del Jazz, in quanto come musicista e appassionato, non ritengo sia il mio compito doverlo fare. Voglio solo ricordare quanto il Jazz non sia solo una musica, ma un modo di pensare e di essere. Voglio ricordare dunque dei musicisti scomparsi chiamati Massimo Urbani, Larry Nocella e Luca Flores, i quali hanno vissuto solo ed esclusivamente pensando al Jazz, quando quest’ ultimo si suonava ancora con la sregolata e sfrenata passione di esprimere uno stato d’ animo, una sofferenza e perchè no, anche gioia ( dico questo per quelli che credono il Jazz sia solo tristezza ), quella gioia che possiamo ritrovare tra le note di un brano di Charlie Parker ( My little suede shoes ), o nei ritmi calipso di Sonny Rollins ( St. Thomas ). I brani detti standards, come già l’ etimo ci riconduce al significato, restano sempre quelli, ciò che cambia è l’ interpretazione e l’ espressione di questi ultimi, come ad esempio quelle dei musicisti italiani appena citatii. Un bel libro che potrei consigliare, divertente e molto rappresentativo nello scenario del Jazz italiano, si intitola ” L’ avanguardia è nei sentimenti “, la storia musicobiografica di Massimo Urbani, raccontata dai tanti musicisti che hanno suonato con lui. Un film recente che possa rendere giustizia agli appassionati di Jazz e non, potrebbe essere PIANO SOLO, la vita di Luca Flores, pianista e compositore a cui hanno attinto moltissimi pianisti. In ultimo vi inviterei ad acoltare su youtube, la versione di Everything Happens To Me, interpretata da Larry Nocella, il quale si avvicina al suono impalpabile e trascendente di Coltrane. A mio modesto parere, vista l’ amicizia e la stima che mi lega al personaggio di Carlo Atti tenorsassofonista di Molinella ( BO ), riconduco tutta a lui l’ eredità del Jazz in Italia e non solo, come ultimo, vero e puro Jazzista, il quale afferma che una musica che non dipinge nulla è solo rumore!

La moda di ascoltare Jazz può tramontare, l’ amore di ascoltarlo no. ( Luca Segala )