UGO MULAS – fino al 13 Luglio a Brescia
Rimarrà aperta fino al 13 Luglio, a Brescia, presso il Museo di Santa Giulia la mostra su Ugo Mulas.
” E’ anche vero che se per tanti anni sono andato in giro a fotografare i pittori, la molla segreta era l’idea e l’attesa che, attraverso la pittura e i pittori, sarei riuscito ad afferrare qualcosa che non era solo la pittura e giungere a capirmi” UGO MULAS
La fotografia di Ugo Mulas non ha bisogno di commenti, di essere spiegata, di saggi o introduzioni di qualsiasi genere né tantomeno di interpretazioni particolari. Essa è e si spiega da sola. Mulas è considerato uno dei più grandi testimoni del suo tempo, l’unico che è stato in grado,in maniera metodica, di congelare gli artisti nell’attimo delle loro creazioni e di immortalare personaggi dello spettacolo nella loro quotidianità: una testimonianza a tutto tondo su quanto di considerato “contemporaneo” stava nascendo.
SEQUENZA di Lucio Fontana:
La scelta di questi scatti l’ho ritenuta fondamentale nella comprensione del suo lavoro. Non si tratta di privilegiare solo il punto di vista di Lucio Fontana, noto a tutti come il fondatore dello spazialimo, ma di cogliere l’importanza che questo tipo di documentazione fotografica porta con se. Non si tratta di due scatti e via! Lo stesso Mulas aveva dichiarato di essere da tempo amico di Fontana e di aver immortalato più volte il suo lavoro soprattutto in funzione di diverse Biennali d’arte. Qui c’era il passaggio in più : immortalare in più passaggi/scatti l’atto creativo sviluppando una serie fotografica. La forza del gesto, la provocazione dell’artista emergono come linfa vitale di ogni fotogramma. Mai nessuno prima si era concesso di documentare un’azione che diventava sintesi del lavoro dell’artista. Lo stesso Mulas dichiara: “Fino a quel momento l’avevo fotografato e basta senza capire cosa facesse. Forse fu la presenza di un quadro bianco, grande con un solo taglio, appena finito. Quel quadro mi fece capire che l’operazione mentale di Fontana (che si risolveva praticamente in un attimo, nel gesto di tagliare la tela) era assai più complessa e il gesto conclusivo non la rivelava che in parte”. Era difficile riprendere Fontana mentre lavorava. Fontana stesso diceva:”Se mi riprendi mentre faccio un quadro di buchi dopo un po’ non avverto più la tua presenza e il mio lavoro procede tranquillo, ma non potrei fare uno di questi grandi tagli mentre qualcuno si muove intorno a me. Sento che se faccio un taglio così tanto per farlo non viene”. Mulas è riuscito a riprendere il momento in cui il taglio non è ancora cominciato e l’elaborazione concettuale è invece già tutta chiarita e a mettere in dialogo perfetto tra loro i due momenti topici del “gesto”: il momento concettuale e l’aspetto esecutivo. Per questa idea di sospensione/aspettativa concettuale Fontana ha chiamato i suoi quadri ATTESE.
Piccoli cenni di altre immagini che reputo significative nella sintesi del mutuo rapporto tra documentazione fotografica/atto creativo:
ROY LICHTENSTEIN, NEW YORK 1964
ANDY WARHOL, NEW YORK 1964 (poco dopo la polizia interrompe una festa alla Factory)
CHRISTO, MILANO 1970 (Nouveau Realisme)
ALEXANDER CALDER, ROXBURY 1963
JOHN CAGE davanti ad un’opera di Claes Oldenburg
Molto divertente, visto che si tratta di un blog legato al mondo della moda è, infine, ricordare la campagna per “Vogue uomo” del 1967 per la quale vennero coinvolti gli artisti:
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1. Agostino Bonalumi; 2. Lucio Fontana; 3. Paolo Scheggi; 4. Valerio Adami; 5. Ettore Sottsass; 6. Tommaso Trini; 7. Alighiero Boetti
Testi: Chicca Lorini + testo tratto dal libro “Ugo Mulas: la scena dell’arte”