Ormai le sue borse sono il simbolo delle socialiste, delle celebrities, della gente che conta. Nessuno più si muove se non ha almeno un accessorio firmato Michael Kors, brand minimal di classe.
Mihael Kors ha un approccio diverso dai soliti stilisti francesi ed italiani, lui, i fronzoli, li lascia ai romantico europei. Se proprio dovessimo paragonarlo a qualcuno potremmo dire che ha qualcosa in comune con il nostro Re Giorgio ma la sua mentalità americana lo pone proprio su un altro livello.

Newyorkese classe ’59, figlio di Joan Krystosek Kors, una ex fotomodella, studia design della moda al Fashion Institute of Technology nella Grande Mela. Comincia a disegnare abiti già all’età di 19 anni, raggiungendo ben presto la fama. Nel 1981, lancia la sua prima linea di abbigliamento femminile ispirata ad un abbigliamento sportivo d’alta moda, come vuole la migliore tradizione americana, da Rlph Lauren a Tommy Hilfiger, da Carolina Herrera a Donna Karan, da Calvin Klein ad Anna Sui.
Nel 1997 disegna la sua prima linea di Pret-a-porter maschile e, contemporaneamente, inizia a lavorare per la casa di moda francese Celine, di cui, nel 1999, diventa anche il direttore artistico. Dopo averla rivoluzionata nel profondo, Kors lascia Celine nel 2003, per dedicarsi al proprio marchio e farlo diventare uno dei brand più desiderati al mondo.

Ciò che caratterizza le linee di Michael Kors sono linee pulite, tagli confortevoli, tessuti di primissima qualità, tinte unite, femminilità pratiche e concrete, prediligendo tinte unite e sobrietà, l’eleganza a portata di tutte le fsicità (e tutti i portafogli).