Un’ esibizione al suo breve ma incredibile lavoro era d’obbligo.
Inaugurata il 14 Marzo e in mostra fino al 2 Agosto, la personale di Alexander McQueen è il “place to be” di questa primavera/estate. Il Victoria&Albert Museum di Londra, museo sempre attentissimo alla moda e agli stilisti che fanno la storia, ha deciso di dedicare tempo e spazio ad uno dei designer inglese che più ci ha lasciato stupiti e forse, storditi, non da ultimo per il modo in cui ha deciso di chiudere il sipario della sua vita, in un momento dove tutto era apparentemente calmo e tranquillo.

Un aggettivo per definire McQueen e il suo lavoro: sovversivo. Dalla sua personalità, tanto cupa quanto dirompente, al suo lavoro, così tecnico e prezioso. Nulla era lasciato al caso, ogni dettaglio, ogni cucitura richiedeva perfezione, una perfezione che ha sempre colmato l’imperfezione della vita privata, la difficoltà di esprimersi oltre le proprie collezioni. Tutto il coraggio che McQueen aveva in corpo lo immetteva nei suoi défilé, così aggressivi, così scandalosi, così scioccanti. Non è un caso che proprio questo stilista si fosse unito così profondamente ad un personaggio della moda, anch’esso suicida, all’apparenza imperturbabile ma evidentemente fragile: Isabella Blow, giornalista di moda.

Da Saville Raw, dove iniziò il mestiere del sarto a 16 anni, passando per i suoi più grandi traguardi, tra cui 4 awards come “Migliore stilista dell’anno” e l’Onorificenza da parte dell’Impero Britannico, fino all’ultima collezione, fino all’ultimo anelito di vita.
Un consiglio per spendere bene i ponti dei prossimi mesi: Alexander McQueen, Savage Beauty.